L’iperidrosi è una patologia dermatologica caratterizzata da un’eccessiva sudorazione. Colpisce circa il 2% degli italiani e in genere si manifesta soprattutto nei giovani.
Questa sudorazione copiosa si presenta senza una causa apparente su ascelle, mani, viso o tutto il distretto corporeo, indipendentemente dal caldo o da eventuali sforzi fisici.
Un’iperidrosi accentuata non solo può creare macerazione, screpolatura della cute e cattivo odore (bromidrosi) ma è una condizione capace di provocare un forte disagio sia dal punto di vista estetico che interpersonale.
Iperidrosi: cause
L’iperidrosi può essere localizzata ad un distretto anatomico specifico (come mani, ascelle e fronte) o essere generalizzata.
Le forme localizzate spesso hanno una causa di tipo emozionale come stati d’ansia, eccitazione, paura.
La sudorazione generalizzata interessa invece la maggior parte del corpo ed è generalmente idiopatica (ovvero non è possibile determinarne una causa), ma può essere anche un sintomo di numerose patologie come malattie endocrine, infezioni sistemiche, traumi, linfoma, leucemia, assunzione di farmaci come ipoglicemizzanti, FANS o antidepressivi.
Nella maggior parte dei casi, l’iperidrosi è dovuta ad una stimolazione delle ghiandole sudoripare da parte di sinapsi colinergiche a livello del sistema nervoso.
Iperidrosi: a chi rivolgersi
In cosa consiste la diagnosi e come viene inquadrato il paziente al Medical Resort?
- Si esegue un colloquio con il paziente al quale viene sottoposto un questionario anamnestico, raccogliendo informazioni su eventuali farmaci assunti ed altre condizioni patologiche.
- Si chiedono eventuali esami ematochimici.
- Si esegue lo “Starch-Iodine Test”, particolarmente utile nel caso di terapia con tossina botulinica al fine d’individuare su quali distretti intervenire. Si tratta di un test specifico che permette di rilevare le zone che presentano più ghiandole ipersecernenti: si applica sulla zona interessata dello iodio in soluzione e si spolvera con dell’amido, in pochi minuti ciò che si ottiene è un viraggio del colore dello iodio che da marrone diventa viola in corrispondenza delle zone maggiormente interessate, in ragione della reazione chimica che il sudore salino fa avvenire tra iodio e amido.
Iperidrosi: rimedi
In quali casi è possibile trattare l’iperidrosi?
L’iperidrosi dev’essere trattata quando l’eccessiva sudorazione impatta la qualità di vita del paziente, ovvero, se quest’ultimo:
- evita contatti fisici, come dare la mano, perché consapevole dell’eccessiva sudorazione;
- non partecipa ad attività, come ballare o fare ginnastica, per l’ansia di sudare profusamente;
- il sudore è tale da interferire con il proprio lavoro e, per esempio, rende difficile maneggiare utensili o usare una tastiera;
- riscontra disagi nelle normali attività quotidiane, come ad esempio guidare;
- spende molto tempo ad occuparsi del sudore e delle sue conseguenze, per esempio facendo docce frequenti e cambiandosi spesso;
- tende ad isolarsi dagli altri.
Come trattare l’iperidrosi?
Il trattamento dell’iperidrosi può essere di natura medica o chirurgica.
Il trattamento medico dell’iperidrosi si avvale di:
- Antitraspiranti locali
- Ionoforesi con acqua: trattamento che prevede l’introduzione di sali nella cute attraverso l’utilizzo della corrente elettrica
- Farmaci orali anticolinergici che possono ridurre la sudorazione ma creare altri effetti collaterali come la secchezza delle fauci, aritmie, ritenzione di urina, ecc.
- Tossina botulinica di tipo A che viene iniettata nelle zone interessate agendo sul rilascio di acetilcolina dai nervi delle ghiandole sudoripare. Gli effetti della tossina botulinica diventano evidenti nel giro di 7-10 giorni. La durata del trattamento può variare dai 4 ai 6 mesi per mani e piedi, dai 9 ai 12 mesi per la localizzazione ascellare.
Il trattamento chirurgico dell’iperidrosi si avvale invece della:
- Simpaticectomia transtoracica endoscopica, ovvero una procedura che prevede l’interruzione delle vie simpatiche afferenti ad un determinato distretto, utilizzata in special modo per l’iperidrosi palmare. La simpaticectomia rappresenta ad oggi l’unica soluzione definitiva.
L’analisi della terapia più consona al paziente viene valutata tenendo in considerazione il livello d’iperidrosi, l’associazione di farmaci o di altre patologie, il distretto corporeo interessato, l’impatto sulla qualità della vita del paziente e la risposta ad eventuali terapie precedenti.
Al fine di ottenere un miglioramento dello stile di vita del paziente, è possibile associare più tecniche terapeutiche per ottimizzare la cura dell’iperidrosi.
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